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      Le altre donne impallidivano; gli uomini le si affollavano attorno. I sorrisi, le offerte, le parole amabili, la gaiezza, l'impertinenza, le risse, che so io? tutto scintillava e le turbinava intorno come il delirio.
      Justus non aveva resistito a quella seduzione involontaria; tanto più che egli aveva visto Maria più da vicino, con me, nelle ore che la era ella stessa e non s'infingeva per altrui, ed era allora le cento volte più affascinante! Questa Greca di contrabbando era insomma una deliziosa Ebrea. Ella aveva, come io stesso, avvertito l'amore silenzioso di Justus, ma non fece mai nulla per provocarne la confessione; colui, dalla sua parte, non l'osò mai.
      Dopo il mio arresto - e si sapeva che gli arresti di Pilato, cui nulla spaventava, erano mortali quasi sempre - Justus sperò; prese coraggio. Maria invece, che fino allora m'aveva impartito un così modesto bricciolo del suo amore, mi si diede con tutte le espansioni della sua anima.
      - Ebbene, diss'ella, se Giuda è arrestato bisogna liberarlo.
      - Gli è che.... riprese Justus.
      - Non ci sono gli è che: lo si deve, dovessi io abbandonarmi nelle braccia del suo carceriere, come Giuditta, per strappargli le chiavi; dovessi mettere fuoco ai quattro angoli di Gerusalemme. Quanto io ho, fino alle trecce dei miei capelli, prendete tutto e comperate la sua libertà.
      - Maria, rispose Justus tutto tremante, ti sei mai accorta che io t'amo?
      - Sì.
      - Allora, puoi comprendere che farò tutto per piacerti.
      - Va dunque e ritorna domani, quando avrai notizie più precise sulla situazione di Giuda.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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