Cypros era ora côlta in fallo, ed in un fallo che ella stessa riteneva per capitale.
Cypros aveva dei begli occhi, che non risparmiava punto di adoperare. La mia carceriera non avrebbe forse desiderato niente di meglio che alleviare la mia vedovanza. Poteva ella pensare che Claudia ed io vivessimo come fratello e sorella? Tremò davanti Pilato; e confessò che io era nella camera da letto della sua padrona. Pilato ebbe come una vertigine. Poi si rimise, e venne.
- Questi amici hanno troppa fretta, rispose Claudia senza voltarsi. Giuda era per partire. Ma trovo impertinente ch'essi vengano a cercarlo, qui, alla mezzanotte.
- Scusa, amica mia, sono io che li ho introdotti qui onde procurare loro il piacere di vedere il loro amico alcuni minuti più presto.
- Allora fammeli gettare alla porta a colpi di verghe.
- Ti domando grazia per loro. L'affezione è cosa sì rara.
- È vero, fece Claudia. Andate dunque e addio, o piuttosto a rivederci.
Pilato diede un passo indietro per lasciarmi passare.
- Procuratore, gli chiesi, hai ancora tua madre tu?
- E poi?
- Io sono stato arrestato una sera senza ragione, con una specie di tranello, in quel giorno appunto in cui una simile punizione, anche meritata, avrebbe dovuto essermi risparmiata.
- Non l'ho ordinata io.
- Ti credo. Mia madre però è stata informata del mio arresto. Io le dava ogni giorno mie notizie e ricevevo le sue, poichè la povera vecchia è ammalata, gravemente ammalata. Sono già dodici giorni ch'ella ignora la mia sorte.
- Ebbene?
- Ebbene, io vorrei andare a Gerico in questa notte stessa, all'istante.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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Claudia Pilato Claudia Claudia Gerico
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