- Chi vi si oppone?
- Tu.
Pilato ebbe un movimento altero d'impazienza.
- Le porte della città sono chiuse, ed io non potrei partire che domani.
- In fatti, è vero.
- Allora io ti domando, se è possibile, una parola d'ordine onde farmi aprire la porta di Bethlemme, ed uscire.
- Amica mia, disse Pilato riflettendo, hai tu qui ciò che occorre per scrivere una linea?
- No, rispose Claudia.
- Sia, fece Pilato, ecco la parola d'ordine per passare: Claudia!
Claudia si voltò con un vivo movimento udendo pronunziare il suo nome. Non si sarebbe mai aspettata forse, che il suo nome fosse stato dato da Pilato. Questa impressione non durò per altro che un attimo. Claudia si girò di nuovo lentamente dall'altro lato.
- Claudia! osservai io, va bene. Grazie per mia madre, procuratore.
Dissi addio di nuovo alla bella Romana e partii.
Claudia e Pilato restarono soli l'uno rimpetto all'altro.
Ho conosciuti più tardi i ragguagli di questa orribile scena. Poteva egli mai pensare, Pilato, che un giovane di ventitrè anni ed una donna di ventiquattro fossero restati dieci giorni insieme per dirsi dei nonnulla durante tutto questo tempo e finire col cospirare d'accordo?
XI.
Pilato principiò col passeggiare per lungo e per largo nella stanza, osservando ogni mobile, e gli accidenti del letto, e del letto di riposo.
Ahimè! tutto ciò era vergine, in quella camera d'una impura.
Claudia comprese forse, e lo lasciò fare; forse era assorta in un altro pensiero. Infatti, repentinamente, balzò in piedi, corse allo specchio dinanzi al quale era una piccola lama d'oro sospesa fra due colonnine d'agata, e la percosse a diverse riprese, convulsivamente, con un piccolo martello d'acciaio.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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