Pagina (175/551)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - È il tuo amante, dici? continuò egli. Io trovo un giovane nella stanza notturna di mia moglie, a mezzanotte, soli, baciandole le mani; ho due testimonii che possono affermarlo, ella stessa confessa che è l'amante di quell'uomo. Io potrei ucciderla, potrei divorziarmi da lei, potrei trascinarla dinanzi i giudici e infamarla.... Infamare...! Claudia, io ti perdono.
      Claudia tolse lentamente il suo anello dal dito, e mostrandolo a suo marito, gli domandò:
      - Conosci questo anello?
      Pilato l'esaminò, e gettandolo in mezzo alla camera, osservò con disprezzo:
      - L'anello di Tiberio! Claudia aveva dunque mentito quando m'aveva detto che le veniva da sua madre.
      Ella rispose:
      - Potrei inviarti l'ordine, sopra un pezzo di carta suggellato da questo anello, di disonorarti, di esiliarti, di ucciderti, di abbandonare il posto di procuratore, alla vigilia d'una esplosione terribile di questo popolo, e di farti condannare come un vile o come un traditore.... Io ti lascio vivere. Io lavoro al compimento della tua infamia.
      Pilato non l'aveva forse compresa, giacchè riprese come se parlasse a sè stesso.
      - Al postutto, egli è giovine, è bello, è effeminato, ha mostrato del coraggio.... Se ella lo ama.... ciò è spiegabile. L'è giovine anch'ella, è bella, il suo sangue le fa violenza, la si annoja.... Dopo ciò che io aveva veduto, dopo quello che sapevo, dopo quel passato.... un amante solo, nel secreto della notte.... Oh, sì, sì, c'è un progresso nel bene, Claudia, perdonami, sono assurdo, sono pazzo.
      - N'è vero?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





Tiberio Claudia