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      - Che vezzi mi aveva io per sedurti? Straniero, rozzo, triste, senza nessuna di quelle eleganze della corte dei Cesari che abbagliano le donne, senza vizii clamorosi, povero, penetrato della modestia della mia posizione e del mio grado, troppo fiero forse.... oh! io comprendo tutto ciò! un marito di questa qualità ha bisogno d'un complemento. Egli è il masso informe, l'amante è la statua.
      - Puoi dire meglio: egli è il vaso, l'amante è il mazzo di fiori.
      - Ciò che accadde, doveva accadere, continuò Pilato, passeggiando a passi lenti nella stanza, parlando a sè stesso, non vedendo più sua moglie, nè ascoltandola. Io l'aveva veduta; era un rovo, e come tale produceva delle spine.... Perchè mi stupirei adesso che questo rovo non produca delle viole? Pazzo! L'hai voluto tu stesso, miserabile! Oh! perchè non restai nel mio paese! Hispalis era così bella! Il suo bel fiume limpido come il cielo; il suo cielo trasparente come le pupille delle sue donne; i suoi giardini ove ondeggia la palma, ove s'apre il fiore dell'aloè, ove la rosa canta, l'arancio scintilla dei suoi profumi nelle notti imbalsamate.... era così bella Hispalis, dall'aere pieno di dolci suoni, dai giorni pieni di sogni, dalle notti piene d'amore, d'amore casto, puro, esclusivo, geloso, infinito, intero.... Che mi andai a fare in Roma? Che andai a cercarvi, disgraziato....
      - Il favore di Cesare, ed una provincia da saccheggiare, interruppe Claudia con disprezzo.
      - No: l'assassinio della mia giovinezza, del mio riposo, del mio cuore, della mia felicità, di tutto.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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