La voce del re di Babilonia tuonava più forte di quella dei profeti, e profeti, capitani, figlie del re, tutti andarono a chiudere i loro occhi in Egitto.
I monti di Gedor e di Gibeah mi circondavano. Ai miei piedi stendevasi l'Ephrath d'una volta, il Bethlemme d'oggi. Il torrente Cedron discendeva di gradino in gradino, di cascatella in cascatella, ed andava ad immergersi nel mar Morto, lì, in fondo43, in quel piano celeste al di là del quale io scorgeva le montagne violette di Moab, ed il bianco profilo delle torri di Makaur. Da una parte, la pianura di Sharon dalle rose, verso Lod e la splendida baia di Joppa ed Askalun. Dall'altra, il deserto, Gerico, il Giordano dalle limpide acque. Nel basso, Bethlemme - quella verde collina, ancora risplendente ai raggi del mattino, adorna degli ultimi fichi verdi, dei pampini violetti, di cedri ed aranci, un mazzetto di giardini - di cui un labirinto di sentieruoli bianchi forma un delizioso e profumato saico.
All'estremità di questo ammasso di cubi bianchi, e di pochi palazzi chiusi da una seria di catene, si rizza sopra un'altura un po' più lungi dalle altre abitazioni, fuori delle porte, una casa che pare un castello a grosse mura, residenza un tempo di Booz e di Ruth, poi di Davide, poi di Chimham. Ecco l'ancor candida tomba di Rachele. Ecco le grotte ove David si nascose, ove dormì Saul, ove qualche volta ripara la iena, ed ove una folla di pastori e di greggie sfuggono alle morsure del sole. Ecco le colline ove David custodiva gli agnelli di suo padre, apprendeva ad uccidere giganti, a raggiungere i lupi ed i leopardi alla corsa, a suonare l'arpa, e ove s'inebbriava della rugiada dell'empireo, che distillava poi in salmi ed in cantici.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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