Asserii di esser venuto fuori dalla prigione, cui la moglie del procuratore aveva reso clemente, onde ricompensarmi del servizio resole nel circo, e che mi aveva per ciò fatto risparmiare da suo marito. Il sagan mi raccontò la discussione dell'assemblea riunita in sua casa all'indomani del mio arresto, e le risoluzioni che vi erano state prese.
- Il consiglio è buono, gli dissi. Viene da Jeù l'esseniano. Lo conosco, e bisogna ascoltarlo. Io stesso avevo pensato di trovare un uomo adattato, e di farne un messia bene istruito, e ben famigliarizzato con la nostra opera.
- Giuda, figliuolo mio, disse Hannah, tu non sai ciò che proponi. Un profeta è la bestia la più cocciuta dopo il mulo, se dobbiamo credere all'esperienza che ne fecero i nostri padri. Non è difficile d'improvvisarne uno, imbeccato convenevolmente. Ma diviene quasi impossibile di sbarazzarsene quando non se ne ha più di bisogno. Finiscono tutti per lavorare per proprio conto.
- Oh! non aver timore di ciò, risposi io. Se dopo averci servito, il nostro profeta non vuol abdicare volontariamente, prendendo egli stesso l'iniziativa, m'incarico io di farlo sparire. Ma ciò che mi pare più problematico, gli è di trovare un messia a modo, che rappresenti fedelmente la sua parte, e che sia per noi ciò che la favella è pel pensiero. Trovi tu la stoffa di un tal uomo in Gerusalemme?
- Proprio no.
- Ed io neppure. E soggiungo che, quand'anco uomo da tagliarvi un profeta si trovasse nella nostra città, bisognerebbe lasciarlo da parte.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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Hannah Gerusalemme
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