- E siccome aveva paura delle tigri del deserto, persuase suo marito di prendere per compagni di viaggio i suoi compatriotti.
- Questo non si trova, in ogni caso, nei nostri libri santi. Ma siccome è Mosè stesso che li ha scritti e' non ismaniava di scoprire i secreti di casa sua.
Verso l'ora sesta, arrivammo all'ospizio del Samaritano, in cima ad una brutta e squallida collina. Era la sosta per la notte, a mezza strada fra Gerusalemme e Gerico. Di là a Gerico occorreva una giornata, dappoichè e' non era punto sicuro, neppure pei viaggiatori a cavallo, di continuare la strada dopo il tramonto del sole, a causa delle bestie feroci che scorazzavano il paese. Queste case di riposo, là dove c'è un villaggio, sono una specie di annesso a quella del capo di questo villaggio, il quale ha il dovere di proteggere l'ospite e lo straniero. A Betlemme per esempio, è nell'antica casa di Booz, di David, di Chimham fuori di città, che i viaggiatori trovano il ricovero notturno, al punto ove s'incrociano le vie di Gerico, Erodion, Engadi e Tekoa. In mancanza di villaggi, ad ogni sette od otto miglia romane, la pietà dei buoni uomini, la previdenza delle tribù, o la magnificenza dei principi hanno fatto costruire questi alberghi che non rassomigliano punto a quelli che s'incontrano sulle grandi strade romane.
Un'immensa cinta di solide mura, fiancheggiata da scuderie, o da tettoie fatte con rami d'albero, per le bestie e pegli uomini, allorchè v'è folla, come al tempo delle feste di Gerusalemme; un gran cortile con un truogolo; una fila di arcate aperte dai quattro lati46; talvolta una torre per vegliare sulla sicurezza dei viaggiatori; un uomo che veglia sempre alla porta: ecco i nostri alberghi giudei.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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