- Ecco lė la serva d'un Esseniano, dissi io, troppo rigoroso per permettersi una moglie, troppo appassionato per far a meno di una femmina.
- Ne dubito, replicō Bar Abbas; ella mi par piuttosto la sorella primogenita delle sue capre, solamente la scabbia le ha fatto perder il pelo.
La notte scintillava giā dei suoi milioni di stelle, quando arrivammo alla lugubre frana che si sprofonda nella valle del Cedron, fra Gerusalemme e il mar Morto, a tre ore dai colli di Betlemme. Questa trincea selvaggia, aperta nella roccia, dalle bianche labbra, dal fondo rossastro, č bucata da caverne, come le colline di Betlemme e di Herodion, ove le bestie feroci e gli uomini cercano un riparo dai dardi di sole. Al tempo di Erode, un pugno di Farisei e di Esseniani vi accorreva per isfuggire alla vista della cittā, dei palazzi, dei teatri, delle terme, dei giardini che sbucciavano sotto gli ordini di quel re, come il mondo sotto il fiat di Dio. Dalle alture circonvicine, essi potevano scorgere le cupole del Tempio e il suo frontone listato d'oro. Ai piedi d'una roccia, zampillava un getto d'acqua dolce e pura, la benedizione di queste contrade ove l'acqua č uno sguardo fluido di Dio.
Il Battista aveva qui la sua residenza, quando lasciava le sponde del Giordano. Un certo numero de' suoi discepoli abitavano con lui nelle grotte della montagna, vestendosi di foglie o di pelli di montone, non cibandosi che di erbe e di radici del deserto, non bevendo nč vino nč alcun'altra bevanda fermentata, non tagliandosi nč capelli nč barba, non toccando a nulla di morto, fosse il cadavere della loro madre.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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