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      Ora, siccome io nei miei viaggi ne avevo veduti tanti di codesti giocolieri delle pubbliche piazze, non feci gran caso della scoperta di Bar Abbas. Per altro essendo l'indomani sabato, e il tempo bello, e le rive dell'acqua deliziose, bisticciando con Bar Abbas, passeggiai dalla parte orientale del lago. Volevo veder da vicino, in cima alla roccia su cui è fabbricata Cafarnaum, quella splendida sinagoga di marmo bianco, che da lungi scintilla al sole sul lago; poi, ritornando, frugare un po' in Magdala onde cercare qualche traccia di Maria che era sparita senza lasciarne alcuna.
      Uscii dalla Casa Dorata all'alba, seguii la via romana che corre da Damasco a Tiberiade, passando dinanzi Magdala, traversando il rigagnolo d'acqua salata che zampilla da alcune larghe sorgenti, a pochi passi dal lago, e si getta in mezzo ad uno spesso tuffo di verdura, montando la china tagliata nella roccia, verso la bocca del Giordano, e tagliando la base di quella collina, ove è posta Cafarnaum.
      La sinagoga è un'istituzione popolare, come il sanhedrin è un'istituzione aristocratica, del popolo giudeo. Essa rimonta un po' al di là dei Maccabei.
      La sinagoga è una casa di riunione per pregare, per cantare i salmi di Davide, leggere il Pentateuco, ascoltare delle lezioni morali e discutere la dottrina: un tempio, una scuola, un palazzo municipale in caso di bisogno.
      Quando tutti comprendevano l'ebraico, il Tempio stesso era inutile: ogni focolare era un altare. Mosè aveva ordinato di fare la lettura pubblica dei libri sacri ogni sette anni.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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