- Voi siete degli sciocchi, e null'altro, credendo alla vostra manna scesa dal cielo per quarant'anni, e sempre a tempo. Mosè non diede del pane del cielo ai vostri padri68; ma gli è il padre mio al contrario, il quale vi darà il vero pane celeste. Imperciocchè, gli è il pane di Dio soltanto che piove dal cielo, e dà vita al mondo69.
- A meraviglia, osservò ironico il capo degli anziani, punto molto che il Rabbì non avesse trovato buono il suo parashà: a meraviglia, maestro, ma dacci dunque di codesto pane miracoloso che non costa nulla, nutre così bene, e viene da così alto70.
A una domanda così impertinente, ad una derisione così fina, il Rabbì rispose con un'altra dell'istesso calibro.
- Come, anziano mio? tu vuoi di questo pane tu? Ebbene, niente di più facile, e di più alla tua portata. Eccomi. Io sono il pane della vita. Chi mangia di me non ha mai fame, e chi mi crede non ha mai sete71.
Uno scoppio di riso accolse questo scherzo.
- Ah! fece un fornaio su i banchi dei ricchi: alla buon'ora! così non sarò rovinato, io.
- Io lo mangerei in due pasti, quel magrolino lì, urlò un enorme facchino dietro a me; ma dopo?
- Ne parli a tuo comodo, tu, osservò un altro, tu lo mangeresti in due pasti, e per noi altri, allora?
- Ebbene, mangerete dell'arrosto di montone, perdio! e state zitti voi altri, vociò Bar Abbas, che dalla strada sporgeva la testa in dentro pella finestra.
Per un istante il Rabbì sembrò turbato da quei lazzi, e la sua figura si animò. Era per rispondere vivamente, ma, riprendendosi tosto, affermò con calma:
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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Dio Rabbì Rabbì Bar Abbas Rabbì
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