Li metto nella borsa comune, Rabbì, e vi si troverà sempre qualche cosa quand'anche gli altri non vi mettessero nulla78.
- D'onde vieni, tu?
- Donde vengo? Arrivo da Makaur, Rabbì, ed ho veduto la testa del Battista servita sopra un piatto alla festa anniversario della nascita di Antipas.
- L'hanno dunque ucciso? gridò Gesù vivamente colpito.
- Per piacere ad una giovinetta, che ha danzato un passo voluttuoso.
Gesù si tacque, e restò concentrato per alcuni istanti, poi sclamò:
- Ch'egli abbia la pace nel cielo! Iohanan era un giusto.
- Questa mattina, o Rabbì, ho lasciato la Casa Dorata di Tiberiade. Ci sarai forse invitato domani.
Gesù fece bruscamente alcuni passi verso la porta del giardino. Poi si fermò come vergognoso del suo istinto alla fuga, ed affermò:
- Non vi andrò.
- V'hanno, o Rabbì, degli inviti che rassomigliano ad ingiunzioni. Se tu non ci vai, ti faranno prendere.
- Allora che la volontà di mio padre sia fatta. Seguì un istante di silenzio. Io ripresi:
- Rabbì, Maria m'ha assicurato che tu sei uscito poco al di fuori del raggio di questo bel lago; che al più al più sei andato fino a Tiro ed a Sidone; che non hai mai posto piede in una città greca o romana. Non l'avevo creduto. Ma mi sento disposto a crederlo, vedendo la tua rassegnazione.
- E perchè?
- Tu non conosci il mondo. Gli è proprio qui soltanto che tu vuoi, o Rabbì, restringere e seppellire la tua missione? Hai mal scelto il tuo teatro. Pochi mesi fa, sei quasi stato sul punto di essere precipitato dall'alto d'una roccia, a Nazareth, per esserti dichiarato l'unto del Signore; oggi ti avrebbero lapidato se non avessero riso, perchè ti sei spacciato come il pane della vita.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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