Pare che fosse incontrata da qualcuno che, trovatala di suo genio, la seguì fino alla mia abitazione e s'informò di lei e di me.
- Sono sicuro che gli si diedero sopra di te delle informazioni rassicuranti e lusinghiere.
- Così lusinghiere e rassicuranti, ti dico, che un giorno.... tu conosci, credo, Cneus Priscus?
- Se lo conosco!
- Ebbene, quell'orso mal leccato m'incontrò un giorno come per caso, e facendomi l'onore di considerarmi come un vecchio legionario romano, m'invitò - all'occorrenza dell'anniversario d'una battaglia perduta da Tiberio cui si festeggiava come se fosse stata vinta - a venire ad un banchetto della sua centuria.
- Non si rifiuta di bere alla salute di Cesare, che diamine!
- È precisamente quello che io dissi a me stesso. Ci vado. Si parla. Si vi riscalda; s'alterca; corrono parole grosse come la torre di Davide, e dei colpi di daga da calibro. E quelli che restano divengono amici. È la storia dei mio banchetto. Abbrevio.
- Non abbadarci, va sempre avanti.
- Dopo delle circonlocuzioni assai goffe, Cneus Priscus mi disse che il comandante di non so qual legione era innamorato cotto di mia nipote. Io era già mezzo brillo a forza di vecchio Chios; nondimeno l'idea di fare una buona speculazione di quel pezzo di carne senza sangue, mi balenò subito dinanzi agli occhi. - Mia nipote si vende e non si dà, risposi io sentenziosamente alla maniera del vecchio Hillel. - E chi ti ha mai detto, brutto muso, che la si volesse gratis, tua nipote? A quanto la libbra la vendi tu?
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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