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      I miracoli trovavansi classificati negli aforismi d'Ippocrate. Quegli allegri bellimbusti dell'Olimpo ne avevano fatto di più belle.
      Gesù non potè mantenersi neppure in quell'angolo d'un suolo, d'onde scopriva nondimeno le cime del Carmelo ai cui piedi sorgeva Nazareth sua patria, le roccie bruciate sulle vette delle quali poggiava Cafarnaum ove dimorava sua madre, le spiaggie fiorite ove Magdala lavava i suoi piedi, e cui Maria percorreva gli occhi assetati di rivedere il suo Rabbì.
      Gli è in quel sito che lo incontrò il messaggiero che io gli inviai da Gerico dopo la lettera di Claudia, onde affrettare il suo viaggio a Gerusalemme.
      Se Gesù aveva per un momento azzannato all'avvenire splendido che io gli aveva fatto intrasognare, e' si guariva ogni dì più delle sue speranze. Sulle rive del Giordano, come nei piani e sulle spiaggie di Tiro e di Sidon, egli comprendeva le terribili difficoltà della missione che io gli proponeva, la ripugnanza che destava un messia politico. Magdala, d'altronde, lo attraeva. Egli era come il Tantalo di quella casetta linda e graziosa ove Maria lo circondava di cure, di carezze, di fede. La tentazione lo vinse, prese il battello, e vi andò.
      La voce del suo arrivo si sparse immediatamente. La gioja frenetica e comunicativa di Maria lo tradiva. Poco alla volta, in quarant'ott'ore, i cinque villaggi della costa orientale di Gennesarth furono commossi. Coloro che credevano nel Rabbì ne aspettavano infine una manifestazione che loro desse confidenza, e li ponesse in grado di respingere il ridicolo di cui i loro nemici li coprivano.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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