Dimmi, dimmi, era a lei che tu pensavi quando eri così vinto di tristezza, quando eri così fosco, quando sospiravi di così profondo, da sì lontano, che quel sospiro pareva uscisse dalla tomba della tua anima?
- Ida, mia moglie non sa ancora che io l'amo, che l'amo da sei anni! Ella non ha ancora ricevuto un solo bacio da me.
Ida balzò dal suo letto, e prendendo la testa di Pilato sul suo seno la coperse di baci.
- È vero quello che mi dici? è proprio vero, amor mio?
- È vero, Ida. L'è la mia terribile storia. Ma non è meno vero, figliuola mia, che io devo lasciarti per sempre, e che amai quella donna fatale dal primo giorno che la vidi.
- Tu non m'hai dunque mai amata!
- Ho fatto meglio che amarti, Ida, io ti ho considerata come il riposo della mia anima. I giorni felici della mia vita si contano con quelli che ho passato vicino a te.
- Ah! me ne ricordo ora: tu non mi hai mai detto d'amarmi. Sì, almeno non mi hai mentito. Ah! se tu sapessi, Ponzio, come io t'amo? Ma trovami dunque un paragone perchè io possa esprimerti come io t'amo, perocchè io, povera figlia del popolo, sono ignorante. Sì, ti sfido a trovare un paragone che non sia pallido e mentitore. Ma perchè non m'ami tu? Sono brutta forse? Sono cattiva? Mi vesto male, e non so dirti mille tenere cose? Me ne passano tante nell'anima, pure; te ne dico tante, quando non sei più là! Poi, non so come avvenga, dacchè tu arrivi, non so far altro che guardarti, abbracciarti, e poi.... ecco tutto! Ebbene inventa qualche cosa che valga un bacio tutto pregno di ciò che l'esistenza ha di più ardente.
| |
Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
|
|
Pilato Ida Ida Ponzio
|