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      - Pilato, non abbiamo l'abitudine, noi, di comperare le nipoti a degli zii infami, e di farle rapire. Io ti ho detto il vero. Tu puoi assicurartene come meglio vorrai.
      - Non ho d'uopo di verificare nulla; i vostri nomi me lo dicono abbastanza.
      - Non so quale obbjezione hai contro i nostri nomi, e non vengo a spiegarmi a questo proposito. Si tratta d'altro.
      - Di che dunque?
      - Di che? disse Moab principiando a torcersi le mani e a respirare più violentemente, di che? Tu hai disonorato una povera fanciulla che non aveva nulla fatto per provocare una simile sventura. Questa fanciulla ti ha amato, è ancora onesta abbastanza per rifiutare il prezzo dell'amore ch'ella ti ha dato, e non venduto. Ora questa povera creatura, che ti ama ancora, ha qualcuno che s'interessa a lei, e che l'ama, l'ama al punto di dimenticare che la è stata gualcita....
      - Sarebbe dunque ben felice, quel giovane, ottenendo Ida?
      - Il passo ch'egli fa, lo dice ad esuberanza.
      - Non la sposerebbe senza questi scritti che mi domandi?
      - L'uno serve a decidere Ida; l'altro a redimerla, e rendere la sua disgrazia dignitosa.
      - Ed egli si riputerebbe ben infelice, codesto Giuda, se dovesse91 rinunziare a lei?
      - Lo credo. Io m'intendo poco d'amore, ma e' mi pare colpito da demenza.
      - Ebbene, io rifiuto reciso di cooperare a codeste nozze.
      - Ma rifletti, Pilato, che qui non si tratta di Giuda, ma d'Ida, continuò Moab con grande calma nella voce mentre che i colori si alternavano sul suo sembiante. Dimentica Giuda, e le ragioni che puoi avere contro di lui, se tuttavia ne hai alcuna.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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