- Valgono meglio le bacchanalia, risposi, alzandomi e salutando Pilato come per partire.
- A proposito, Claudia, disse Pilato, bisogna che tu faccia un regalo di nozze alla fidanzata di codesto giovine. Egli si ammoglia.
- È vero? mi domandò Claudia, con aria allegra.
- Pel momento, io risposi sull'istesso tuono, non è vero che per metà. Sposo una donna che non lo sa ancora.
Claudia si alzò, entrò nella stanza vicina, e ritornò immediatamente con un pugno di gioielli, dicendomi:
- Prendi, Giuda: per la tua fidanzata.
Pilato sembrava stupidito. Non comprendeva nulla a quell'indifferenza di Claudia ad una notizia ch'egli le dava per atterrarla. Credette quindi che noi fingessimo la calma.
- Ti ringrazio, risposi. Accetterò il tuo regalo quando il matrimonio sarà deciso.
- Mi condurrai tua moglie, Giuda, riprese Claudia, se la non teme contaminarsi entrando in una casa di pagani. Non dubito che la tua compagna non sia una nobile, bella e pura fanciulla, che io sarò felice di vedere.
- Sua moglie è tutto ciò, Claudia, rispose Pilato; io la conosco.
- Tu la conosci! sclamò Claudia rizzandosi sulla persona e fissando suo marito negli occhi.
- Si, ho avuto diverse occasioni di portarle i messaggi di suo marito, il mio amico Cajus Crispus.
- Che mi vai bisticciando?
- Sì, codesto giovane sposa la donna cui Cajus Crispus ha or ora divorziato.
- Capisco, disse Claudia tristemente. Poi, dopo un istante di silenzio, soggiunse: Avrei preferito ch'egli avesse sposato una giovinetta conosciuta da lui, cui lo sguardo della madre non avesse abbandonata giammai, e che fosse sempre restata sotto la protezione di suo padre.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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