- Hai ragione, Claudia, risposi sospirando; ma di tutti i tiranni, il cuore è il più inesorabile.
- Ahimè! è vero! fece Pilato.
- L'è dunque assai bella, codesta giovine donna? chiese Claudia.
- Non come te, Minerva romana.
- È stupendamente bella, rispose Pilato. E fui anch'io92 sul punto di diventarne innamorato, aggiunse sorridendo.
Claudia ed io lo guardammo con uno sguardo differente, ma egualmente feroce.
- Mi permetterai tu, il mio giovine, disse Pilato con tuono sdegnosamente sarcastico, di porgere un regalo di nozze alla dama, che ebbi, non ha guari, ancora il piacere di vedere?
- Grazie, risposi freddamente: io non conosco nulla di più costoso d'un regalo; ed io sono troppo povero per pagarlo, troppo orgoglioso per riceverlo.
- Orgoglioso! disse Pilato sorridendo: difatti. Credo che Ida sia molto ricca. Gli è vero?
- È falso. La donna che io prendo ha per unico adornamento i suoi capelli, per tutta ricchezza la sua bellezza. Ella non ne porta alcun'altra nella mia casa.
Pilato sorrise, e non rispose.
- Cajus Crispus sarebbe dunque così taccagno e così ignobile, osservò Claudia, di riprendere alla moglie ch'egli rinvia, i doni che le fece?
- A proposito, disse Pilato, tre o quattro giorni fa, Ida m'inviò un uomo per pregarmi di ottenere da Crispus l'atto del divorzio. Ho ricevuto questa mattina codesto atto e mi disponevo a portarglielo. Ma poichè il suo fidanzato è qui...
Feci un movimento di gioia, e arrossii.
- Vuoi tu incaricarti di questa piccola missione, giovinotto? fece Pilato sorridendo sardonicamente.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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