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      Capisci, principe? Direbbe: ella si marita, eccola lì. Ieri diceva ancora: ritorna! ieri ella sperava ancora, si abbiosciava nella desolazione: oggi sorride al primo giovinotto che le sorride, e lo segue. Ella mentiva. Che importa che codest'uomo si chiami marito o amante? Ella lo segue. Il cuore non conosce nozze. Ebbene, principe, vuoi tu che io sia disonorata agli occhi d'uno d'essi e peccatrice dinanzi gli occhi dell'altro: indegna per entrambi? Ma non senti tu dunque che quest'aria palpita ancora dei baci di un altro?
      - Calmati. Tu entrerai in un altro mondo.
      - Non ce n'è che uno di possibile per me: quello della tomba. Ovunque, fuori di là, v'è il rimprovero e l'obbrobrio.
      - Ascolta, figlia mia, disse il sagan prendendole le mani agghiacciate: prima di vederti e di ascoltarti, nel mio cuore io condannava il mio amico. Io mi diceva: Perchè far violenza ad una donna che ne ama un altro? perchè urtare contro una passione che brucia di fiamme così cupe? Ora io comprendo il mio amico. Non lo biasimo più, lo scuso. Lo compiangerei, al contrario, se il mio messaggio non riescisse. Io peso tutte le tue ragioni; e ti stimo. Ma rifletti d'altra parte, figliuola mia, al tuo avvenire. Dico di più; rifletti all'attuale tua posizione. Chi sei tu? Cosa sei tu? Ogni cosa che ti circonda è una creazione della tua vergogna. Ogni soffio d'aria che respiri è pregno di disprezzo. Tu trovi un uomo il cui possente amore ti attrae in una più pura atmosfera. Non vuoi seguirlo perchè non lo ami, perchè ne ami un altro.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551