«Il re, esaltato dalla bellezza della regina, non dormì in tutta la notte, ma si fece leggere le cronache del suo regno. Si lesse fino all'alba. Arrivato alla storia della cospirazione scoperta da Mordecai, il gran sire domandò: Che ricompensa gli fu data?
- Che! che! l'è una fiaba codesta, osservò Bar Abbas: i re non si ricordano mai i servigi ricevuti, e meno ancora le ricompense che restano a darsi.
«Non gli si è dato nulla, rispose lo scriba del re. - Sta bene, disse Artaserse. Ecco il giorno. Se v'è qualche amico arrivato nella mia anticamera, fallo entrare. - Aman era di già lì. S'era alzato di buon'ora per ottenere dal re il permesso d'impiccare Mordecai.
- Impiccare? corbezzoli! ciò non si ritarda giammai! sclamò Bar Abbas.
«Arrivi in punto, rispose il re. Consigliami come potrei onorare in maniera degna di me una persona che io amo assai. - Autorizzandolo, Dio mio, a passeggiare a cavallo cogli stessi emblemi della tua Divinità, una catena d'oro al collo, e ordinando a tutto il tuo popolo di onorarlo come tu lo onori.
- Va bene, rispose il re; cerca allora Mordecai, e fa tu stesso quanto mi hai consigliato.
«Benissimo, bravo, viva il re! gridò il popolo.
«Aman che aspettava tale onore per sè stesso, parve confuso, abbattuto. Pure obbedì. Mordecai ritornò alla corte. Aman andò a lagnarsi con sua moglie. Fu chiamato alla cena per ordine della regina. Al banchetto, il re domandò nuovamente ad Esther quale grazia desiderasse. Esther principiò allora ad esporre, piangendo, le miserie del suo popolo, e supplicò che l'ordine della sua distruzione fosse rivocato.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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