- Chi ha cagionato questo dolore alla mia regina? chiese il re. - Aman, rispose Esther. - Artaserse lasciò il banchetto, ed uscì nei giardini molto turbato. Aman cominciò allora ad intercedere la sua grazia presso la regina, e cadde sul suo letto. Il re entrò in quel momento, e vedendolo in quella postura, gridò: - Miserabile creatura, la più vile della terra, osi anche fare violenza alla mia regina? - Un eunuco raccontò allora al re la storia della forca destinata da Aman a Mordecai. Il re ordinò che Aman fosse appeso al patibolo che aveva egli stesso innalzato96.
«Viva il re, viva il re, dannazione ad Aman! vociò il popolo.
- Cara quell'Esther, giojello vero! sclamava Bar Abbas più forte degli altri; ti nomino mia regina a vita.... dopo l'anfora del vino!
«Ed ecco come Dio liberò il suo popolo, come Mordecai scrisse a tutti gli Ebrei di celebrare con una festa perpetua questo giorno della liberazione. Andate dunque, figliuoli miei, e glorificate il Signore.»
- Ah! perchè questo popolo non è stato liberato tutti i giorni dell'anno? osservò Bar Abbas.
Il popolo si precipitò fuori della sinagoga.
Il baccanale nella città principiò.
Gerusalemme era una mischianza d'individui di tutte le nazioni, in cui gli Ebrei erano forse in minoranza. Il popolo di Dio era stato in ogni tempo il focolare di vizii vergognosi e bestiali. Gli stranieri, che l'avevano conquistato successivamente, gliene avevano inoculati d'infami, e di empii. L'innesto s'era fatto con rigoglio. Alle dissolutezze che avevamo apprese dall'Egitto, dalla Siria, dalla Persia e dalla Fenicia, Alessandro aggiunse quelle della Grecia, Pompeo quelle di Roma, Erode quelle del mondo intero.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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