Riuniti in quella camera, ravvicinati, la conversazione si animò un poco più. I miei servi deposero sulle tavole i regali che avevo portati alla fidanzata. Erano delle pezze di tela di lino di Egitto, delle stoffe tessute di porpora e d'oro nell'isola di Cos, dei tappeti di Mesopotamia, delle garze dell'India, delle stoffe di seta di Tiro e di Babilonia, delle belle tuniche siriache, due magnifiche insista ornate di porpora, delle stoffe ricamate, bianchi veli rigati d'oro e violetto, stivaletti di pelle rossa adornati con oro, una veste galbanata per le feste, delle clamidi turchine ed oro, alcune amicola di lino sottile come un raggio di sole. Poi dei giojelli, orecchini, collane, braccialetti, spilli, fibulae, scheggiali. Poi profumi squisiti di tutte le qualità; la nicerontina, quell'odore soporifero inventato dall'eunuco Nicerontas; il nardo di Persia preparato dalla saga Folia, detto foliatum; il balsamo di Mendes, gli unguenti di Cipro; il nardo Achaemenium, degli olii di Arabia e di Siria, del malobathrum di Sidone; l'olio arabico pei capelli, e quello di mirabolano pel corpo, l'opobalsamum di Gerico, l'amone dell'Assiria, la mirra di Oronte, il timo di Cipro, il cinnamomo dell'India, le pastiglie diapasmate inventate da Cosmos per profumare e rinfrescare l'alito nelle ore dell'amore, l'unguento reale della Partia.... Infine, tutto ciò che l'arte della profumeria di tutti i climi e di tutti i paesi aveva inventato di più soave e di più inebbriante.
Tutto ciò fu posto in bell'ordine su canestrine che stavano sul tavolo, e risplendeva alla luce, deliziando la vista e l'odorato.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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