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      Nel medesimo tempo, l'uscio del tablinum, a cui era stato dietrospinto il Rabbì, si aperse a due battenti, e comparvero il sagan ed Ida. Il Rabbì di Nazareth si voltò, e tutti si posero in cerchio. M'avanzai, e presi la mano sinistra d'Ida che tremava come una foglia.
      Era vestita d'una lunga stola porpora - le vergini sole la portavano bianca in tale circostanza. - Il suo capo era coperto d'un velo bianco ed argento. I capelli, rialzati da un nimbo d'oro, ricadevano in ricci sulle spalle insieme alle bende. Il collo s'intravedeva appena, e la sua bianchezza sorpassava quella del lino.
      Un silenzio profondo seguì questa apparizione, di cui le forme del corpo, l'elevazione della taglia, la sveltezza, la molle e soave posa, eccitavano una curiosità ansiosa. Io mi sentiva soffocare. Finalmente, dopo alcune parole di presentazione dette dal sagan, egli mi fece segno che io poteva sollevare il velo della fidanzata, avanti di prestare il nostro reciproco giuramento.
      Ahimè! quarant'anni sono scorsi da quel giorno fatale, ed io tremo ancora scrivendo queste linee.
      Senza abbandonare la mano di Ida, sollevai il velo con la mia mano sinistra. Due gridi scoppiarono nel medesimo tempo nella sala, di cui l'uno soffocò l'altro.
      Un grido di meraviglia, sfuggì da tutte le bocche alla vista di quella bellezza celeste, di cui l'aria infantile raddolciva lo splendore della donna. Quella pelle diafana che sembrava imbevuta dei raggi del giorno; quelle labbra rosse come gli spicchi del melagrano, mezzo aperte per lasciar intravedere dei denti bianchi come il marmo di Paros, per lanciar un soffio pari al respiro della viola; quei grandi occhi azzurri nascosti sotto delle palpebre di latte, sormontati da due archi di sopracciglia castagne; quel naso diritto, fino, dalle narici rosee, che tradivano l'emozione; tutto l'insieme, in una parola, di quell'armonia vivente strappò un'esclamazione di sorpresa e d'ammirazione.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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