- Quanto dunque?
- Poi, se vedesti che piede ha quella piccina; potrebbe ficcarlo nel tuo naso senza farti starnutare. E che vita! fulmine d'un fulmine! passerebbe per l'anello del tuo auricolare. Non parlo del suo se....
- Quanto, quanto?
- Oh! quell'effeminato di Giuda è di buon gusto, va! Aveva fiutato un pezzo da imperatore. Darebbe venticinque anni a Matusalem.
- Quanto, quanto?
- Ma! poichè pranzo spesso da te, voglio andarci alla buona e lavorare a questo affare per quaranta mila sesterzii.
- Canaglia! tu mi spennacchi, eh!
- Ebbene, prova se puoi averla a meno da un altro. Ah! dimenticavo il Rabbì che potrebbe ora ficcare il naso negli affari di sua sorella. Ed è un fiero compare, sai, il Rabbì: te lo giuro! È il solo uomo di cui io mi abbia paura a Gerusalemme. Poi, ho delle spese di viaggio per recarmi fino lì in fondo. Devo dare delle mancie alle persone che la contornano; forse far anco un po' la corte alla sua giovine schiava, ciò che m'imporrebbe la spesa per lo meno di una tunica nuova.... Non importa, è graziosa quella schiava.... vi aggiungerò un mantello....
- L'ultima parola, insomma?
- Lo vedi.... Ah! bisogna poi condurla qui, e di nascosto ancora. Quanta eloquenza mi farà d'uopo per persuaderla; quante bugie dovrò spippolare! Ciò mi umilia! mancarmi di rispetto così! Devo quindi darle a credere.... che cosa? che hai sposato sua madre e suo padre forse! Diavolo! non si vende così facilmente il proprio sangue, quando si ha della coscienza.
- Sia! quaranta mila sesterzi (10,000 lire). Quando me la conduci?
| |
Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
|
|
Giuda Matusalem Rabbì Rabbì Gerusalemme
|