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      - Ah! ecco ancora una difficoltà! Non piglio nessun impegno prima di averla veduta domani. Fortunatamente che so come si prendono le fortezze: poichè, o sagan, se non sono stato generale, all'esercito, non è colpa mia. M'è d'uopo comperare l'eloquenza di tutte le mezzane, e di tutti i poeti di Gerusalemme.
      - Basta così. Vattene, e vieni domani a dirmi cosa avrai fatto.
      - Non ti lusingare però di giungere senza forse romper per via il tuo bagattello. Tu vedi che io non ti dimando neppure caparra. Se per altro vuoi darmi....
      - Va via, e vieni domani.
      All'indomani, il giorno non era ancora chiaro, che Bar Abbas si acculava alla porta di sua nipote, attendendo che si aprisse. Egli comprendeva che era mestieri presentarsi con un convenevole pretesto, e non lo trovava. Non sapeva più a quale corda il cuore sanguinante di Ida risuonasse ancora, in nome di chi parlare, e che speranza far brillare. Egli ci era su a riflettere, allorchè Thorix aprì. Bar Abbas finse di arrivare in quel momento.
      - È alzata la tua padrona? diss'egli.
      - Non so se la riceva. Chi sei tu?
      - Un messaggero del sagan Hannah, e porto gravi notizie.
      - Dalla parte di chi?
      - Ohe! saresti tu incaricato di udire ciò che si ha a dire alla tua padrona? Se la è così, a rivederci.
      - Hai tu un nome in vita tua? Chi devo annunziare? Imperciocchè, all'aria, puoi forse essere un re travestito, ma nulla tradisce il tuo incognito. Sei tu il re di Persia, od uno schiavo del sagan che vuol parlare alla mia padrona, o semplicemente un ladro?


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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