Non č per mia volontā che vengo qui, non č nč per me, nč per te.
- Per chi dunque? perchč dunque?
- Gli č per tuo fratello il Rabbė.
- Che Dio gli perdoni, mormorō Ida.
- Egli si lascia sempre andare a delle violenze. Ma questa volta, a quanto pare, corre dei veri pericoli.
- Quali pericoli? Che menzogna vieni a raccontarmi, ora?
- Tu sei bene la degna sorella di quel fratello, va! Sappi dunque che Gesų attacca ora a Gerusalemme tutti i partiti. Egli carica d'ingiurie i Farisei; colma di rimproveri i Sadducei; non risparmia nč gli Esseniani, nč gli Erodiani; pungiglia i ricchi, i preti, gli scribi, i pubblicani.... non so infine chi mai risparmia. Non parlo di me che egli perseguita pių degli altri, come se avessi messo fuoco al Tempio, o se gli avessi rubato Dio, suo padre.
- Hai fatto ancora peggio di codesto, osservō Ida con disgusto; hai accettato il prezzo del sangue di tua nipote.
- Sono malinconie codeste! Ricordati il covo sporco, cupo, e freddo ove stavamo. Mosč non si sarebbe data la pena di grattare la terra, per compiere da noi il miracolo dello sprazzo dei pidocchi. Ebbene guardati intorno, ove sei di presente. Č forse tuo padre il carpentiere che ti ha somministrato quei cuscini di porpora ove riposi, queste sedie d'avorio, queste tavole di madreperla o di tartaruga, questi vasi d'argento pieni di fiori, queste ricche tonache che ti rendon sė bella? Non sarebbe certo stato un marito artigiano - il solo al quale tu potevi ambire, che ti avrebbe data questa casa, questo giardino, questi servi, questa bella giovane schiava, che avrebbe diritto di esser regina.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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