C'era nel discorso di Bar Abbas un tal misto abbominevole di sentimenti di odio, d'indifferenza, di franchezza, di probabilità, di evidenza possibile, di prove, e d'inverosimiglianze, che Ida ne rimase confusa e perplessa. Non era impossibile che il nobile carattere di suo fratello avesse colpito il sagan e ch'egli si fosse interessato alla sua sorte. Il sagan non aveva forse mostrato per lei un affettuoso interesse? Bar Abbas non parlava in suo nome, poichè confessava di abborrire Gesù. Perchè Ida non andrebbe ad interrogare il sagan direttamente? Quale sospetto poteva destare un uomo che era, dopo Pilato, il più grande della Galilea e della Giudea? Che v'era d'impossibile che il sagan si astenesse di agire direttamente in favore di Gesù, il quale l'attaccava, attaccava il suo partito ed il suo genero Caifas? Ida restò quindi silenziosa. Bar Abbas continuò.
- Ho adempita la mia commissione, contro mia voglia, lo confesso; perocchè sarei beato che dessero una piccola lezione di convenienza e di umiltà a tuo fratello. Egli si atteggia nè più nè meno che a figlio di Dio! La tua povera madre è dunque non so cosa, e tu non gli sei niente; ciò che ti ha del resto dimostrato ieri sera colla sua stupida interruzione. Alla fin fine, io non ho nulla a rimproverarmi; poichè tutte le volte che ho voluto farvi del bene - ammettiamo che io mi sia ingannato nei modi, ma infine la mia intenzione era buona... - voi mi avete colmo di calunnie e d'oltraggi. Non voglio più impacciarmene. Alla mia età, vecchio soldato, la è davvero ridicola di essere sempre ingiuriato.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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