Allora egli sputò per terra e compose una specie di pasta, mescolando la sua saliva alla polvere. Lo vidi in seguito spalancare le palpebre del cieco, con una punta brillante d'acciajo, toccare l'occhio infermo, e cavarne come una pietruzza. L'uomo gettò un grido di dolore, che si cangiò in gioia, poichè esclamò:
- Dio mio, vedo la luce.
Il Rabbì toccò nell'istessa maniera l'altro occhio e ne fece pure spiccare una piccola rena. Il mendicante gittò un secondo grido:
- Dio mio; vedo le cose e gli uomini.
Il Rabbì applicò allora la sua belletta sopra i due occhi, impedendo loro di vedere, e disse al cieco:
- Va. Fra tre giorni o quattro, lavati alle sorgenti di Siloam e credi nell'inviato di Dio101.
Questa guarigione era stata operata dal Rabbì in modo così pronto, abile e rapido, che i suoi discepoli gridarono al miracolo! ed egualmente la plebe. Ma i farisei, gli Scribi, e le altre persone istrutte se ne spassarono come di una gherminella da cerretano.
I più coscienziosi fra loro lo chiamarono pazzo e demonio, e principiarono ad interrogare il mendicante cui sospettavano forte di essere un discepolo addestrato od un compare d'accordo.
Io vidi che la tempesta ingrossava, ed avvicinandomi al Rabbì lo condussi meco.
L'ora della nostra partenza per Berachah s'appressava.
Dopo aver lanciato la terribile apostrofe che abbattè e schiacciò sua sorella, Gesù scappò via da Berachah come da una fornace che l'avesse bruciato.
Passioni e pensieri d'ogni fatta lo turbavano. Gli avvenimenti lo mettevano da ogni parte alla prova; alle angoscie della vita pubblica si aggiungevano gli spasimi del cuore.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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