- Hai mai assistito alla toeletta d'una donna, Rabbì? chiese ridendo Claudia.
- Sovente!
- Sovente?
- Sì: a quella delle tigri nel deserto. E ti assicuro, bella signora, che desse non sono meno lente, meno ricercate, meno difficili, quantunque meno civettuole, che la moglie d'un procuratore della Giudea.
- Hanno esse specchi ed unguenti?
- Altro che! hanno il ruscello e la saliva, e quelle piote terribili come i vostri spilletti, che sono ad un tempo un oggetto di ornamento ed un'arma.
In quel punto Drosa presentava la palla o mantello che finiva l'abbigliamento. Il panneggiamento di questo vestito è la parte più difficile della teletta d'una donna. L'è tutta una scienza, che esige la conoscenza dell'architettura, della pittura, del gioco delle ombre e della luce, che deve arrotondire, armonizzare, rilevare, rivelare tutte le membra della donna, non nascondere alcun movimento del corpo e fonderli tutti dolcemente. Claudia prese la palla dalle mani della schiava, e presentandola al Rabbì, gli disse sorridendo:
- Poichè sei così esperto nella civetteria delle tigri, io, che sono pure civetta, sarei ben lieta vedere come desse t'hanno insegnato ad aggiustare questo arnese.
Il Rabbì, con una condiscendenza squisita e delicata, prese il mantello, lo posò sulla spalla dritta di Claudia, ne fece passare un lembo sotto il braccio sinistro, lasciando nuda la spalla ed il braccio, e mentre le due estremità scendevano fino ai garetti, diede per di dietro un tal giro di pieghe al corpo del mantello, che provocò un grido di sorpresa di Claudia, la quale si guardava negli specchi.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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