La mia forza, è la verità; è questo popolo, di cui si è fatto finora una cosa, e di cui io desidero fare un uomo. Io pongo Dio al posto di Roma.
- Se questo è tutto ciò che tu proponi, puoi ritornartene in Galilea: Pilato non ha d'uopo di chiamare nuove legioni. Rabbì, sai che sei qui con una complice?
- Io non conosco complici; conosco dei messaggieri della mia parola, dei credenti nella mia missione.
- Rabbì, tu parli già da padrone. Ciò non basta. Che hai tu fatto, che puoi tu fare? M'è stato detto che hai guarito degli ammalati, e dato del pane a degli affamati. Rabbì, per sollevare il popolo ebreo come una marea spaventevole, e sommergere questo pugno di Romani che lo schiacciano, Esculapio stesso sarebbe impossente. Occorre un Gracco, un Cesare, un Mario, un Silla, od un Dio: perfino un Catilina.
- Donna, non affrettarti a giudicare l'operaio prima di veder l'opera. Tu non hai la fede.
- La fede si prova, Rabbì: giacchè io non conosco nulla di così incredulo, che la credulità. Manifesta il tuo potere, ed allora....
- Allora il figlio di Dio sarà disceso al livello di Simone, il mago di Sichem. Gli è per domandarmi dei miracoli, come la plebe, che m'hai chiamato?
- Non hai detto tu stesso che io era ammalata? Ebbene, tutte le azioni della mia vita non tendono che ad uno scopo. Se io ti domando dei miracoli, è che non ti considero come un mio schiavo, il filosofo Filottete.
- Claudia, tu hai d'uopo di una spiegazione e non d'un miracolo. Tu nascondi un segreto nel fondo della tua anima.
| |
Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
|
|
Dio Roma Galilea Pilato Romani Esculapio Gracco Cesare Mario Silla Dio Catilina Rabbì Dio Simone Sichem Filottete
|