Pagina (398/551)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      - Quel miserabile sarebbe capace di dirmi che mi adora. Non mi ha egli sposata, togliendomi dal bagno di Tiberio? Arrossirei di rivolgergli una domanda simile.
      - Gli hai mai detto che lo amavi?
      - Vorrei piuttosto mozzarmi la lingua coi denti.
      - Come vuoi tu dunque conoscere il vero, se fai a te d'intorno le tenebre?
      - Rabbì, va, tu sei un povero allocco! Io ti chiedo un filtro, e tu mi porgi dei consigli; ti domando una malìa, e tu mi dai delle parole; ti dico, solleva il tuo paese! e mi rispondi che attendi la tua ora; domando di veder tua sorella, e mi consigli di assicurarmi se Pilato mi ami.... Donde vieni tu dunque, vaneggiatore? Non basta di aver scoperto, Dio sa come, uno dei miei secreti. Non basta proclamarti figlio di Dio: bisogna provarlo.
      - Claudia, Dio non fa i miracoli per soddisfare la curiosità degli oziosi, come il tuo cuoco fa delle leccornie per solleticare il tuo palato, ma per manifestare i suoi eletti, ed indicare ai popoli la giustizia e la verità. Tu mi vorresti complice d'un'atrocità; io vorrei innalzarti alla luce della carità. Tu mi hai chiamato, io sono venuto: ma per consolarti per illuminarti, per ricordarti il tuo dovere di donna che solo può ricondurti il marito, e sottrarti all'infamia. Tu sei sorda, e domandi dei miracoli, e mi spingi alla ribellione. Io non opero pegli uni o pegli altri, Claudia; io mi voto e sacrifico per tutti. Nè il tuo aiuto, nè la tua opposizione, non possono influire sopra i passi del figlio dell'uomo: io sono l'eletto, io sono la volontà di mio Padre.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





Tiberio Pilato Dio Dio Dio Claudia Padre