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      Tu ardi dal desiderio di vedere Gerusalemme nel sangue. Ahimè! la vedrai.
      - Rabbì, tu farnetichi. Un'ultima parola ancora, perchè, fin qui, abbiamo divagato. Ecco la situazione. Amo mio marito. Sono gelosa e dubito. Io cospiro contro il mio proprio paese per saziare l'ambizione di Pilato. Ti ho chiamato per conoscerti, dopo che hai accettato di divenire il capo dell'insurrezione della Giudea; per vedere colui che si addimanda figlio di Dio, e fa dei miracoli; per conoscere da te, se i miei dubbii e la mia gelosia sono fondati; per avere da te, uomo dei prodigi, un qualche cosa, onde farmi amare, o cessare di amare. Tu non m'hai soddisfatta in nulla.
      - Me ne dispiace.
      - Ciò m'importa poco. Sono stata maturata dalla disgrazia, in mezzo alle feste ed ai piaceri, alla corte dell'imperatore del mondo. Non mi pasco di frasi, che il mio lorarium110 farebbe rientrare a colpi di verghe nella gola del mio filosofo, se per caso ei se ne permettesse di simili. Voglio delle risposte categoriche a domande precise. Pilato m'ama egli?
      - Non gli ho mai parlato. Nol so.
      - Perchè dunque m'hai svelato che tua sorella era la sua amante?
      - Perchè, a quest'ora tutta Gerusalemme forse lo sa; perchè iersera, dinanzi un gran numero di persone, ho denunziato ciò; e perchè io non mentisco giammai.
      - E perchè in questo caso, rifiuti tu la tua opera per soddisfare il mio amore?
      - Perchè io insegno la parola di Dio, e non sono nè un'infame profumiera, nè una saga, nè un giuocoliere.
      - Perchè mi nascondi tua sorella, poichè tutti la conoscono?


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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