Pagina (405/551)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La vergogna, il rimorso, l'amore, il desiderio, il pentimento, il dispiacere, l'orgoglio, un inferno, il caos, mi mordevano da qualunque parte mi volgessi. Presi, e rigettai venti risoluzioni una dopo l'altra; volevo uccider Ida, uccider me, sfidare la società, sposarla, assassinare Pilato, violare Claudia per vendicarmi del marito, gettarmi ai piedi d'Ida, supplicarla di perdonarmi, di accettar la mia mano. Le perdonavo tutto, e tutto dimenticavo.
      Avvolto in questo turbine d'idee, senza volerlo, senza saperlo, mi ritrovai a Berachah. Il mio turbamento aumentò quando Febea mi disse che Ida era uscita con Noah, e che suo marito mi aveva riportato tutti i regali che io le aveva dati. Eravamo passati forse gomito a gomito sulla via, senza che me ne fossi accorto. Mi lasciai cadere sull'orlo della vasca della fontana, nel cortile, ed attesi. Attesi fino alla notte, e tutto questo giorno scorse come un'ora. Febea mi offrì da bere, da mangiare; io non le chiedeva altro che: Ida è ritornata? Ma passò l'ora ottava, passò la nona. Febea stessa cominciò ad essere inquieta. Alla decima, ascese sulla torre. Nessuno sulla strada, nè da vicino, nè da lontano. All'undecima, vi salì ancora. Mi trascinò seco dubitando della serenità della sua vista. Nessuno. Ella ora mi domandava cosa poteva esser avvenuto della sua padrona, di suo marito, di Noah, in questa lunga lunga giornata, dopo la tempesta del dì innanzi. Io era come istupidito. Non so neppure se non sorrisi. Finalmente all'ora dodicesima, quando il sole era già tramontato, Febea mi gridò dall'alto della torre, che arrivavano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





Ida Pilato Claudia Ida Berachah Febea Ida Noah Ida Noah Febea