- Vogliono dunque perderlo ad ogni costo?
- Ad ogni costo? Di' pure per niente, poichè e' non ci spendono nulla per perderlo. Egli si perde da sè solo, quell'indiavolato. Questa mattina infatti si è presentato al Tempio, ed ha ricominciato.... Io l'ho incontrato sui gradini del Moriah. Me gli sono avvicinato pulitamente, perchè ho appreso le belle maniere a corte, nelle legioni, e nel contatto quotidiano dei grandi personaggi. Ma egli, che arriva sempre dalla sua provincia, mi ha accolto coi soliti complimenti: di infame, canaglia, miserabile e che so io! Ha una lingua fiorita, mio nipote. I Farisei e gli Scribi ne sanno qualche cosa, perocchè i nomi più teneri che loro dà, sono quelli di «briganti, ladri, razza corrotta, razza adultera, razza di vipere, sepolcri imbiancati, ciechi, conduttori di ciechi, ignoranti ipocriti, figli del demonio, insensati, pazzi....118» Ma io non m'imbestio; lavoro, anzi, a migliorare la sua educazione. Gli rispondo: ascoltami, nipote; rifletti, Rabbì; fa attenzione, profeta; ma guarda, messia; degnati di ascoltarmi, figlio di Dio; te ne supplico, Dio d'Israele.... A questo e' diventa più pieghevole, ed allora parliamo di te.
- Di me?
- E di chi vuoi tu dunque che parlassimo? Io non chiedo certo un posto nel regno di tuo fratello. È troppo alto nel cielo. Peste! deve farci troppo caldo o troppo freddo; non so troppo che. Allora egli mi dice: Uomo...... Sì, uomo: del resto egli chiama donna tua madre. Mi dice dunque: Uomo, va da Mirjam ed annunziale che ho bisogno di parlarle.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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