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      Egli mi rispose per monosillabi vaghi; mostrandosi perfino incredulo che fossimo stati noi che gli avevamo reso favorevole il popolo, l'avevamo messo in evidenza, fatto risaltare le sue parole ed i suoi atti. Rientrò in sè stesso, si ravvolse nel silenzio e nella tristezza, e prese a riflettere. Egli sentiva che andava incontro ad un duello, nel quale avrebbe trovata la morte; giacchè Gamaliele, il figlio del rettore del Gran Collegio, il suo rivale, a cui era stato dato l'incarico d'interrogarlo e di rispondergli, non era uomo da scompigliare con una parabola o da abbagliare con un tratto di spirito. Io non turbai il Rabbì nel suo raccoglimento fino all'ora settima. A quel momento solo uscimmo insieme per recarci dal sagan.
      Incontrammo Hannah alla sua porta. Usciva. Claudia l'aveva fatto chiamare, scongiurandolo di accorrere da lei immediatamente, avendo a fargli delle grandi comunicazioni. Ella e Pilato erano ritornati in quella stessa mattina dal loro viaggio. Hannah ci pregò di entrare, poichè eravamo attesi, ed egli aveva permesso di principiare la conferenza senza di lui.
      Nell'assenza del sagan, Caifas, il grande sacrificatore, presiedeva la riunione. Non era molto numerosa. Oltre Caifas, c'era il vecchio Simeone, Gamaliel, Menahem arrivato la vigilia, Eliseo governatore del palazzo d'Antipas, il vecchio Jeù per gli Esseniani, Gionata il figlio di Hannah, Polus il terapeuta, un membro della sinagoga di Alessandria, inviato da Filone al gran collegio, ed io. Di maniera che tutti i partiti erano rappresentati.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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