Io ho parlato nelle vie, ho insegnato nelle sinagoghe e nel Tempio per degli anni, qui, ed in tutta la Palestina. Dovreste dunque sapere ciò che voglio, e chi sono.
- Sì, rispose Gamaliele, noi ti abbiamo lasciato per lungo tempo la libertà più completa d'insegnare e di agire, benchè avessimo il diritto ed il dovere di chiuderti la bocca fino dalla prima ora, benchè tu ci avessi colmati d'ingiurie e condannate le nostre dottrine. Ciò deve provarti che noi non abbiamo nessun risentimento contro di te; che professiamo la tolleranza di tutte le opinioni. Ma ogni cosa ha un limite: quello che la forza maggiore impone alla volontà. «Posti fra l'impazienza dei nostri connazionali e la vigilanza del demonio straniero, fra le seduzioni del paganesimo e ciò che noi crediamo si debba soltanto all'Eterno, noi siamo addossati al dovere di esigere delle dichiarazioni formali da ogni qualunque pretendente al titolo di messia. Noi siamo obbligati a dedicarci alla sua missione superiore, se porta agli occhi nostri le condizioni volute di successo; nel caso contrario, a prodigargli le rimostranze e gli avvertimenti; e dopo ciò, si dia pure codesto pretendente per capo, per profeta, per figlio di Dio, o per Dio stesso, se resiste alla legge e alla nostra autorità, sovrana ancora, siamo obbligati a punirlo121.» Ecco lo scopo della spiegazione alla quale t'invitiamo.
- Potrei declinare la competenza morale, e forse politica - io sono suddito di Antipas - della vostra giurisdizione d'esame; ma non lo fo e mi vi sottometto senza resistenza.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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