Voi ponete come base del dritto il taglione; io pongo il perdono. Io vengo ad ordinarvi la carità, la riabilitazione del caduto, la mansuetudine. Voi avete degli schiavi; io vengo a ridirvi: gli uomini sono fratelli. Io predico la solidarietà umana; la glorificazione del debole e dell'abbietto: la supremazia dell'interno sull'esterno; la ricompensa dell'opera dopo la vita. Io ordino la communanza dei beni per mezzo della carità. Io vengo ad appianare la via del cielo che voi avete seminata di bronchi e sbarrata di abissi. Io riconosco la perfettibilità della legge, che voi avete cristallizzata nella durezza. Se Dio vede il cuore, a che le pratiche esterne del culto? Dio assorbe l'uomo. Voi arrestate il progresso crescente dell'opera e della dottrina di Mosè; io gli do l'impulsione della vita coll'amore e la libertà del cuore e dell'anima. Io aggiungo la fede al precetto; la passione alla sua propagazione. Io porto la libertà morale.
- V'è bisogno d'un Dio per ciò?
- Sì; Dio solo può ciò. Dio purificato dalla sua paternità, si allarga, si stende, penetra ovunque. Io sono la coscienza di Dio, e ve lo rivelo. Io predico il regno di Dio, il regno dell'amore, della paternità di Dio, che aspira il mondo nel suo alito di benedizione, di bontà, di perdono. Non più intermediarii fra l'uomo e Dio. Il mio culto è quello della purezza del cuore, della fraternità, della reciprocità umana, della dolcezza. Io porto la calma interna. Voi vi preoccupate dell'eccezione: io guardo l'universalità. Voi appoggiate la piramide dell'umanità sulla punta; io la pianto sulla base.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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