Era impossibile però di rifiutarsi, od indugiare. Claudia non sapeva attendere. Era arrivata nella mattina, e d'altronde poteva avere a fargli qualche grave comunicazione, utile a conoscersi avanti di prendere una determinazione sul Rabbì di Nazareth. D'altra parte, Ida era ora in casa sua, in suo potere; valeva meglio trovarsi da solo a solo con lei, di notte, sbarazzato da ogni altra preoccupazione, e da quegli uomini che a due passi di distanza, decidevano del destino del loro paese.
Egli sospirò, e si decise ad obbedire.
Justus entrò dalla porta del gabinetto oscuro nella sala di riunione. Hannah pregò Ida di attendere il suo ritorno ed il momento di vedere suo fratello. Egli uscì dalla porta del giardino. Bar Abbas, che aveva consegnata sua nipote, ne aspettava il prezzo, nella stanza vicina - vestibolo che conduceva alla scala secreta.
Un quarto d'ora era appena passato dalla partenza di Hannah, quando Bar Abbas udì nella camera da letto del sagan, la voce di sua nipote, ed uno strepito di lotta, e di mobiglie rovesciate. Credendosi giuntato da Hannah, egli aprì la porta, ed entrò per impedire la deteriorazione della sua mercanzia, prima di averne palpato il prezzo. Restò stupidito. Invece di Hannah, vide Justus che stava compiendo la più odiosa violenza sopra la fanciulla, che si dibatteva eroicamente. Preso pel collo da Bar Abbas, Justus gli diede un colpo di pugnale. Ma vedendo alla sua volta luccicare sul suo capo il coltello di Bar Abbas, fuggì. Bar Abbas, colpito soltanto nel mantello, lo inseguì a traverso il vestibolo, lungo la scala secreta, nella corte, fuori della porta, e raggiuntolo nella strada lo freddò di botto con un colpo di coltello, che entrando dalla spalla, gli traversò il polmone.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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