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      Justus cadde, senza profferir parola: ma dei soldati romani che passavano, arrestarono Bar Abbas e lo tradussero al pretorio.
      Ida, restata sola, spaventata, lacerata, vergognosa, non sospettando punto dei progetti del sagan, nel quale non scorgeva anzi che un protettore, temendo di restare in quella stanza, perdendo il capo, stravolta, aprì la porta del gabinetto. In quel momento la voce di suo fratello dalla stanza vicina la colpì. Ogni suo sospetto si dissipò. Si rannicchiò nel gabinetto oscuro, ed ascoltò, aspettando la fine.
      Nel frattempo, Hannah si presentava a Claudia. Ella non l'aveva fatto chiamare, ma mostrò piacere di vederlo. Il sagan le raccontò ciò ch'era avvenuto dopo la partenza di lei, e le disse che doveva lasciarla per assistere all'interrogatorio di Gesù.
      - Vengo teco, sclamò Claudia.
      - È impossibile, rispose il sagan; le nostre leggi proibiscono che una donna, una straniera, assista alle deliberazioni del consiglio delegato dal sanhedrin.
      - Da quando in qua, sagan, objettò Claudia, le leggi sono state un ostacolo alla curiosità di una donna? Io voglio vedere, ascoltare, sapere, e decidere da me stessa. Volevo appunto provocare codesta deliberazione, e dare le mie disposizioni. Sono contenta che ciò si trovi fatto più presto che io non pensava.
      Tutte le scuse, tutti i dubbi, tutte le difficoltà del sagan non riescirono che ad infiammare il desiderio di Claudia, ed a svegliare i suoi sospetti. Bisognò cedere. Soltanto ella acconsentì ad ascoltare senza vedere, ed Hannah la condusse per la porta segreta del giardino e pel piccolo andito, al gabinetto oscuro ove stava Ida.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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