Lo strepito confuso della vita come il mormorio d'uno sciame d'api, arrivava fino a loro. Intorno alla cittą in festa, un accampamento improvvisato, esso pure in festa, agitato da movimento febbrile. Ai loro piedi il letto del Cedron secco, pietroso, trascinantesi sopra uno strato di sabbia bianca e rosea traverso i giardini, le tombe, le nude roccie, gli speroni della montagna, taglianti il deserto fino al mare Asfaltide. Quel filo di acqua non mormorava; la frana era cupa; i fianchi delle roccie erano scarni. A mezza via dal monte degli Ulivi al Cedron, la piccola masseria di Gethsemani. Affatto in gił ove il letto del torrente s'apre e sbadiglia, un tappeto di verdura, la fontana di Siloam sģ spopolata e le sue torri cadenti.
Al di lą della triste vallata, si rizzava la collina di Moriah, coperta dal Tempio, e dirupata - muro di marmo di cui da lungi si potevano contare i massi di pietra enormi, mossi dalla volontą di Salomone, livellati dal genio Tiriano, rialzati in fretta da Nehemia, colonne di porfido e di serpentino, capitelli di bronzo, il tutto coronato dall'edifizio di Erode il Grande. Di fronte i portici di Salomone sui quali colonne di marmo sopra colonne di marmo, la corte dei Gentili, la corte degli Israeliti, la corte delle donne, la corte dei preti, e, come guglia di queste terrazze a gradini, il Tempio, il Santo dei Santi col suo frontone ed i suoi tetti laminati d'oro.
Alla diritta del Tempio, unita alle sue corti da una colonnata, torreggiava la fortezza Antonia, centro della vita e della forza romana, aggrottando il ciglio, spiando il Tempio, e tenendo mezza cittą sotto il suo corruccio.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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