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      Quando questi apparecchi furono finiti, si varcò la porta delle Acque.
      Allora i discepoli principiarono a gridare:
      - Osanna al figlio di Davide!
      - Benedetto sia colui che viene in nome del Signore!
      - Osanna al re d'Israello!144.
      Erano già nella città.
      Il sole segnava mezzogiorno nel cielo.
      Gerusalemme aveva 80,000 abitanti. Era l'ora in cui gli affari finivano, in cui il popolo si riscaldava al sole per le vie, in cui si raccontavano gli avvenimenti del giorno e della vigilia, gli aneddoti del Tempio e del palazzo di Erode. Le strade affollate, le case ripiene, le piazze ingombre: tutto pareva favorevole all'impresa. Chi non avrebbe per sentimento, avrebbe seguito per curiosità; chi non si porrebbe alla finestra per applaudire, lo farebbe per vedere. La folla crea l'opera. Il Rabbì ed i suoi discepoli vi contavano.
      Ahimè! il loro disinganno fu terribile.
      Eccettuate alcune dozzine di biricchini, la folla restò fredda, ironica, motteggiatrice. Ebbero paura, ricordandosi la mischia per l'offerta? O deridevano l'impresa da campanile di quei provinciali? Od obbedivano alla parola d'ordine ricevuta? Fatto sta che nessuno si mise o restò alle finestre, nessuno si mosse, nessuno gridò, nessuno li seguì, nessuno chiese di che si trattasse - eccetto qualche straniero di Sidonia, di Tiro, degli Egiziani o dei Babilonesi - pagani insomma.
      - Cosa è codesto? chiedevano costoro.
      - Come! non sapete? sclamavano i discepoli: gli è Gesù, gli è il profeta di Nazareth in Galilea.
      E si gridava più forte ancora:


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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