- Osanna al figlio di Davide, osanna al re d'Israello!
Passando sul Zistus, incontrarono taluni di buon senso, i quali, vedendo quella misera dimostrazione, consigliarono:
- Rabbì, falli dunque tacere codesti sussurroni.
- Se essi si tacciono, rispose il Rabbì vivamente indispettito, grideranno le pietre.
Il fatto è che nè le pietre, nè gli uomini gridarono; e che il corteggio assottigliandosi di più in più, a misura che l'indifferenza o il motteggio lo colpivano, arrivò molto ridotto al Tempio. Là il coltivatore riprese la sua asina, i discepoli i loro abiti, i Galilei i loro affari, ed il Rabbì si stabilì sotto il portico di Salomone pronto a principiare un sermone.
Gli uditori non vennero.
Il Rabbì si trovò isolato. I suoi discepoli si sparpagliarono sconcertati, disingannati. Un'immensa tristezza piombò sull'anima del maestro. Egli lasciò il Tempio e si rifugiò sotto una qualche tenda in cima agli Ulivi, mormorando: «Dio mio, salvami da questa ora!»
Un'aspra battaglia si combattè la notte nello spirito del Rabbì. Lo scoraggiamento, l'esitazione, la sfiducia principiarono145, la collera vinse.
Fallito il colpo del dì precedente, all'indomani ne tentò un altro al Tempio.
Il Tempio, durante gli otto giorni che precedevano e seguivano la festa, rassomigliava ad un mercato. Qui, quelli che cambiavano la moneta romana in moneta sacra, agenti dei sacerdoti; là, dei mercanti di tortorelle e di piccioni; più lungi, dei venditori di agnelli e di capretti; altrove, due piccole botteghe di fior di farina e di olio.
| |
Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
|
|
Davide Israello Zistus Rabbì Tempio Galilei Rabbì Salomone Rabbì Tempio Ulivi Rabbì Tempio Tempio
|