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      Se dunque s'impegnava una lotta, non accorrerebbero probabilmente i Galilei in ajuto dei loro compatriotti? Non considererebbero essi come una vergogna di lasciar arrestare il profeta del loro paese, il loro concittadino, che gli uomini della città, forse per gelosia, si affrettavano a far disparire? Da queste ed altre considerazioni, l'ufficiale che comandava la brigata del Tempio aveva dedotto la necessità di richiedere l'ajuto della forza militare romana, alla quale nessuno avrebbe osato resistere, perocchè ciò costituiva un delitto di lesa autorità di Cesare, ed era inesorabilmente punito.
      Caifa, apprezzando queste ragioni, aveva fatto chiedere al comandante della fortezza Antonia un rinforzo, che gli fu accordato senza esitare, e che stava per mettersi in via immediatamente. Questa notizia fissò i nostri progetti. Hannah mi diede un ordine pel comandante della brigata del Tempio, col quale gl'ingiungeva di condurre da lui direttamente il prigioniero. Poi io doveva arrivare fin presso al Rabbì e prevenirlo segretamente d'opporre una negativa assoluta, a tutte le domande che gli sarebbero state indirizzate dal sagan, nel caso che, al momento del suo arrivo, si trovassero con lui altri membri del sanhedrin.
      Io non sperava alcun buon risultato da queste pratiche, conoscendo la cattiva impressione che i miei consigli producevano sul Rabbì. Pure non esitai ad incaricarmene. Maria, che mi aspettava, mi indicò il sito ove il Rabbì dormiva quella notte, e venne insieme con me.
      La notte era bella ma fredda, ed io scorgeva quella povera creatura tremare sotto la tunica leggera e frusta che aveva potuto procurarsi.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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