Era la mezzanotte. Hannah ci attendeva ed era solo. Potevamo dunque parlare liberamente.
- Rabbì, gli disse il sagan, dopo aver licenziato le guardie all'anticamera, e facendolo sedere, tu sai di che ti accusa il sanhedrin?
- Per nulla.
- Tu hai detto: «Io sono il pane disceso dal cielo; nessuno è asceso al cielo, se non quegli che ne è disceso; quegli che è venuto dall'alto, è al disopra di tutti.... Io sono disceso dal cielo, vengo da Dio, e ritorno da mio Padre; tutto ciò che il Padre fa, il figlio fa pure; come lui, come il Padre, il figlio ha la vita in sè stesso. Mio Padre ed io siamo la medesima cosa; chi vede me vede anche mio Padre152.» Tu dunque ti sei fatto Dio?
- Io mi son fatto Dio.
- Hai detto ad un ammalato a Cafarnaum, continuò Hannah: «I tuoi peccati ti sono perdonati.» Tu hai per tal modo usurpate le attribuzioni di Dio, che solo può perdonare i peccati. Tu dunque sei empio davanti la legge ebrea, ed hai meritato la morte per lapidazione.
- Ho perdonato i peccati, rispose il Rabbì.
- Hai detto altrove, riprese il sagan. «Il mondo è giudicato; i principi di questo mondo153 saranno scacciati154.» Tu ti sei fatto proclamare re, figlio di Davide, ed hai tentato di far insorgere Gerusalemme. Sei dunque colpevole dinanzi a Cesare, e condannato ad essere crocifisso.
- Sono pronto.
- Noi vogliamo salvarti: aiutaci a trovarne il mezzo.
Il Rabbì fu colpito da questa proposizione: arrossì, impallidì, la sua respirazione divenne affannosa. Egli era in procinto di piegare, ed abbandonarsi a noi.
| |
Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
|
|
Dio Padre Padre Padre Padre Padre Dio Dio Cafarnaum Hannah Dio Rabbì Davide Gerusalemme Cesare Rabbì
|