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      Fortunatamente, i due altri suppliziati principiavano essi pure a cadere come il Rabbì nell'annientamento della morte. Lentulus diede l'ordine di frangere le gambe e le braccia di Moab e di Zabdi. L'ordine fu eseguito.
      Da un'ora, Gesù non dava più segno di vita. I soldati si accinsero ad abbassare le croci. Non si usarono molti riguardi nel rovesciare le croci dei due disgraziati a cui nessuno s'interessava. La croce del Rabbì invece fu coricata dolcemente per di dietro; ed io m'affrettai a tagliare le corde dei piedi, mentre due soldati levavano i chiodi delle mani.
      Lentulus, avvegnachè fosse inebbriato dagli sguardi di Maria, non dimenticava interamente la sua responsabilità. Allontanò dunque i suoi soldati, e fece che si occupassero dei due altri suppliziati. Questi furono trasportati, morti o no, sull'orlo del cocuzzolo che domina quasi a picco la orribile valle dell'Hinnon, e vi furono precipitati. I cani, gli avvoltoi, i lupi, le aquile, le iene ne fecero la loro pasqua. Il cadavere del Rabbì mi fu confidato. Lentulus affrettò la sua partenza - sei ore erano vicine, - promettendo a Maria di ritornare, appena spicciato il suo rapporto a Pilato.
      Mentre io asciugava le qualche goccie di sangue che zebravano il corpo di Gesù, Maria ed il giardiniere di Giuseppe da Ramatha stendevano un lenzuolo nel quale lo avvolgemmo per meglio portarlo.
      C'era in un angolo di quel giardino una grotta, nella quale il giardiniere riponeva i suoi utensili, ed ogni sorta di oggetti che ingombravano il sito.


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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano
1883 pagine 551

   





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