Ed ecco che delle pecore si erano disperse (non avanzavano punto), ma stavano ferme. Ed il pecoraio levando la mano per percuoterle della sua verga, la mano restò tesa in alto. E guardando nel torrente, vide il muso dei becchi approssimato alla verità dell'acqua ma non bere; (infine, ogni cosa, in quel momento, stornata dal suo corso).
XIX.
Ed ecco che una donna, scendendo dalla montagna, gli dice: Vi dimando, uomo, ove andate voi? E Giuseppe: Cerco una donna levatrice ebrea. Ed ella: Siete d'Israele, voi? Sì, risponde Giuseppe. E colei: Chi è dunque la donna che partorisce nella caverna? - È la mia fidanzata. - Non è dunque la vostra moglie? - E Giuseppe: Non è mia moglie, ma Maria, allevata nel santo dei santi al Tempio; la mi cadde in sorte, ed ha concepito per lo Spirito Santo. - E la levatrice a riprendere: È ciò vero? - Venite e vedete, sclamò Giuseppe. La levatrice andò con lui. Si fermò innanzi la caverna. Ed ecco un nugoletto luminoso ombreggiava la caverna. La levatrice gridò: Oggi l'anima mia è stata magnificata, poichè i miei occhi hanno visto delle cose stupende ed il salvamento è nato in Israello. Ora, di un tratto il nugoletto penetra nella caverna, e con esso una sì grande luce che gli occhi non la potevano tollerare. Poco a poco però la luce si moderò, di guisa che si potè scorgere il bambino che prendeva le mammelle di sua madre, Maria. La levatrice gridò: Questo di oggidì è un gran giorno per me, perchè ho visto un così grande spettacolo. Ella uscì dalla caverna ed incontrò Salomè a cui disse: Ho un grande spettacolo a raccontarvi; una vergine ha concepito colui che la natura sua non comporta (e questa vergine è restata vergine). E Salomè: Per il Signore Iddio vivente! se io non esamino la sua natura, non crederò che la ha partorito.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883
pagine 551 |
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