Sono le sei. Gli onorevoli hanno fame. Anche io corro a casa spossato, ansante.... mia moglie porta il broncio, i miei bimbi piangono, la mia fante borbotta che il suo pranzo è ito a malora.... la minestra è fredda!
- Ma perchè arrivate voi così tardi, infine! dice mia moglie per stuzzicare. Quando si apparecchia per le sei e si vuol poi mangiare alle sette!...
- Poffar Iddio! signora, esclama il mio vicino impaziente; è colpa mia se il signor Valerio ha cominciato a parlare alle cinque? Per me, ne ho le mascelle dislogate! Infine, ingollo la mia pappa, e respiro. Mi si presentano, col caffè, delle lettere arrivate dalla Camera. È il signor presidente, il quale in nome di S. M. m'invita al ballo a corte e mi domanda il nome di nascita di mia moglie, se mi piace condurla meco. Figuratevi un po', miei cari, l'imbarazzo di un povero diavolo che abbia una moglie nata, per esempio, Troia, Porcella, Vacca! Figuratevi il dispetto di un uomo che abbia sposato la sua cuciniera o si sia semplicemente maritato alla leggiera, a passo di carica! Andate poi a persuadere ad una donna, dopo questo invito, che si debba rinunziare all'onore di ballare da S. M.! Di qui, delle baruffe, del dispetto.... E poi, infrattanto che il signor deputato difende alla Camera la causa dell'istruzione primaria, l'amico di famiglia o il cugino di sua moglie può dare in casa a questa onesta creatura, come alla moglie di ogni altro semplice mortale, un corso pratico d'istruzione superiore - di fisica per esempio - insegnandole la misura della superficie con quel metodo che si può leggere in un canto di Voltaire, ma che io non oso ricordar qui.
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Iddio Valerio Camera Troia Porcella Vacca Camera Voltaire
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