Per questo deputato i ministri non hanno nome. Sono ministri - unti di Dio avendo una chiave della cassa - ed egli li ammira tutti.
Il conte di Cavour era l'oratore più logico del Parlamento. Il suo posto è ora a prendere, Buoncompagni è il più linfatico. Ferrari il più largo ed il più paradossale. Ondes-Reggio lo più dottrinario. Brofferio lo più drammatico. Massari il più cortese, il più verboso, e sovente il più vuoto. Mamiani il più amplificatore. Chiaves il meno avvocato fra gli avvocati. De-Blasiis il più ristucchevole. Mancini lo più monotono per dispiacenza di voce. Pisanelli e Conforti li più teatrali. Il Minghetti il più elegante nella forma italiana. Lo più scorretto, ma il più aggressivo e il più pieno di fatti, il mio vicino Mellana. Lo più bisbetico è Boggio, cui annoiano molto i lettori ed i scrittori di giornali. Boggio parla, e chi scrive di qua, chi legge di là a oltranza, come se volessero protestare, come gente che si annoia. Susani e Valerio li mettono in fuga. E nondimeno Boggio e Susani dicono spessissimo delle cose molto sensate.
Io termino qui questo colpo d'occhio generale, il quale, ne ho paura, è di già troppo esteso.
Ecco i tratti generici del nostro Parlamento. Comincio adesso a delineare in dettaglio le fisonomie le più interessanti, e principio dal presentarvi il conte di Cavour e il Ministero.
II.
Il conte di Cavour. - La sua giovinezza. - Paggio. - Luogotenente del genio. - Viaggio in Inghilterra ed in Francia. - Scrive nelle Riviste. - Suo stile.
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