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      Ma Carlo Alberto non gradiva il generale Lamarmora, a causa delle riforme che questi introduceva nell'esercito - riforme lungamente studiate da lui in replicati viaggi traverso l'Europa ed in serie veglie. Lamarmora tenevasi e tiensi tuttavia al corrente di quantunque la scienza produce ed inventa. Egli comandò quel corpo di 15,000 Piemontesi, che il conte di Cavour mandò in Crimea e prese parte al bel combattimento della Tchernaia.
      Nella campagna del 1859 Lamarmora s'ebbe una parte secondaria, non saprei proprio perchè, se non fosse ch'egli va considerato come un generale organizzatore ed amministratore, un ministro, piuttosto che un generale di strategia e di campi di battaglia. Egli è nondimeno sommamente bravo e possiede l'intera confidenza dell'esercito.
      Il generale Lamarmora è venuto una sola volta in Parlamento per interpellarvi il ministro della guerra. Egli parlò come un soldato, ma con calore e sovente con spirito. E serratamente logico. Lo si dice liberale. Ad ogni modo, egli non oserebbe attentar mai allo Statuto, avvegnachè nella sua carriera ministeriale gli sia avvenuto più di una volta di seriamente vulnerarlo - per esempio nello affare delle fortificazioni di Casale, cui e' cominciò senza la previa autorizzazione del Parlamento.
      Il generale Lamarmora ha due grandi meriti: egli ha speso parecchie centinaia di milioni per dotare il Piemonte di un superbo esercito e di un sistema di fortificazioni al livello dei tempi, - del paese e delle circostanze terribili nelle quali l'Italia si è trovata: ed è restato povero - o quasi tale!


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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