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      Ha il carattere flessibile, ma puro; lo spirito elevato, chiaroveggente, ed ornatissimo. Egli non parla, ma i suoi discorsi, a metà letti ed a metà recitati, hanno avuto sempre successo. È egli convertito? chi lo sa! Gli uomini nei quali il sentimento artistico prevale e predomina, e la fibra letteraria risuona, ad un'ora data scoppiano.... Ma io dimenticavo che il signor Correnti è consigliere di Stato!
      Evvi nondimeno un altro lombardo il quale non ha mai variato, ed è il marchese Arconati-Visconti. L'anima si riposa arrestandosi su questa nobile e ricca figura. Lo si prenderebbe per un canonico. Rosso, senza un pelo sul volto, sorridente, vestito di nero; gli occhi a fior di testa, illuminati da una lagrima; con una confortevole pinguedine, delle maniere gaje e facili; il marchese possiede una grossa fortuna ed è incontestabilmente uno dei più grandi filantropi d'Italia. Aggiungerò, che non è intollerante, che è sensato e niente affatto vanitoso. Esiliato nel 1821 dall'Austria, passò una parte della sua vita a Parigi, ove consolò tutti gl'infortunii degli emigrati. Ora egli spende le sue ricchezze in beneficenze. L'è in casa sua che fu raccolto e morì il nostro Tirteo nazionale - Berchet. Il marchese Arconati Visconti è cattolico, ma non oltramontano - io sarei per dire che egli è piuttosto cristiano. Quantunque conservatore, resta in quella indipendenza illuminata cui gli inspira un giudizio esatto e severo della situazione.
      Come antitesi di questa testa rigogliosa e fiorita, osservasi, proprio a fianco a lui, la testa giallognola e malaticcia del Giorgini.


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I moribondi di Palazzo Carignano
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Perelli Milano
1862 pagine 170

   





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